Il cervello umano è l'organo più complesso e affascinante che si conosca, ma non è affatto infallibile. Come dimostra il fatto che esista la friendzone.
Misteri! Paranormale! Alieni! Complotti!
Se anche voi siete affascinati da tali argomenti e volete sapere quali di questi abbiano in realtà una spiegazione perfettamente scientifica e razionale (spoiler: praticamente tutti), allora siete nel posto giusto!
Come promesso settimana scorsa, eccoci a parlare di alcuni meccanismi cerebrali interessanti. Come spesso accade quando si parla di questo delicato organo, le certezze sono ben poche e le curiosità molte. Vi avevo lasciati con tre video che mettono in luce alcuni aspetti notevoli.
Se non li avete guardati allora, vi consiglio di farlo adesso, altrimenti passate pure avanti (anche perché se già li conoscete, la magia sparisce...).
Se non li avete guardati allora, vi consiglio di farlo adesso, altrimenti passate pure avanti (anche perché se già li conoscete, la magia sparisce...).
Per primo vi consiglio di vedere questo, in cui vi viene richiesto di contare ESATTAMENTE quanti passaggi eseguano i giocatori IN MAGLIA BIANCA:
Forte, vero? Io in effetti non me ne ero accorto, la prima volta.
Vediamo quindi il secondo filmato, in cui viene eseguito un gioco di prestigio:
Inutile dire che, anche in questo caso, la prima volta non mi ero accorto di niente. Anzi, dirò di più: ho vissuto anche un secondo livello d inganno, perché solo la terza volta che ho visto il video ho effettivamente notato come faccia a cambiare il colore del dorso delle carte, visto che la seconda ero troppo concentrato sul resto.
Il meccanismo è sempre quello ben noto della
ATTENZIONE SELETTIVA
Ne abbiamo già parlato qui: in pratica quando siamo concentrati su qualcosa, non badiamo al resto, fino ai casi estremi che si vedono in questo video.
Certo, visto da fuori sembra impossibile che possa capitare proprio a noi, ma in realtà tutti in vita nostra abbiamo vissuto questa forma di inganno in molteplici occasioni.
Il fatto è che il nostro cervello è una macchina che si è evoluta nei secoli per funzionare al meglio e uno dei modi in cui lo fa è quello di filtrare solo le informazioni importanti in mezzo alle miriadi che i nostri sensi (che sono almeno nove, come detto qui) gli trasmettono in continuazione. E lo fa sempre, eh! Per quanto voi tentiate di concentrarvi, ci saranno sempre dei particolari che sfuggono alla vostra attenzione, perché.... Beh, perché funzioniamo così.
Questo succede in modo molto evidente nei video riportati sopra, ma accade in modo subdolo anche in occasioni molto più banali e quotidiane. Per esempio, esistono alcune ricerche (come questa) che hanno rilevato come, dovendo scegliere se eseguire una determinata opzione o no, ad esempio, "andare al cinema o stare a casa?", il cervello si concentri esclusivamente su quella, vagliando i pro e i contro di quella specifica scelta ("quanto costa il biglietto", "in che fila sono i posti", "che attori ci sono nel film", ecc), senza prendere in considerazioni eventuali alternative, come andare al bar, in discoteca o tuffarsi in altre amene attività.
Certo, raccontata così non sembra poi un gran problema, ma a volte lo può essere: per esempio in questo studio si è visto che dando la stessa descizione - donna con forte dolore al quadrante inferiore destro dell'addome da dodici ore e altri dettagli - a due diversi gruppi di medici e dando al primo di essi tre opzioni - gastroenterite / gravidanza ectopica / altro - e al secondo una variabilità più estesa - gastroenterite / gravidanza ectopica / appendicite / pielonefrite / infiammazione pelvica / altro - i risultati sono stati sensibilmente diversi: nel primo gruppo, l'opzione altro è stata scelta da circa il 50% dei candidati, mentre nel secondo, l'insieme delle quattro opzioni corrispondenti è stato indicato da circa il 70%. In pratica, il fatto che le prime due opzioni fossero esplicitate direttamente ha dato loro una rilevanza maggiore laddove l'alternativa era generica.
Questa ovviamente è un'arma formidabile per chi vuole diffondere teorie complottistiche o pseudoscientifiche: la gente sarà portata in buona fede a vedere le questioni solo seguendo il punto di vista con cui le vengono presentate, tralasciando le altre alternative, fra cui spesso c'è in realtà la risposta giusta. È uno stratagemma che si vede molto anche in politica: individuare un problema ben definito (immigrati, multinazionali, lobby gay, politici corrotti, rettiliani o altro, non importa) e poi proporre una soluzione ad esso è un ottimo modo per canalizzare le opinioni. Molta gente non sarà d'accordo con la soluzione proposta, ma quelli che lo sono diventeranno in modo naturale dei fieri sostenitori dell'idea, cercando di convincere altra gente perché davvero pensano sia la cosa giusta da fare, senza mai aver valutato altre possibili alternative.
Altro giochino che piace molto ai politici (e ai ciarlatani divulga panzane) è quello del cosiddetto
INCORNICIAMENTO
Anche qui si tratta di come viene posta la questione, ma il tranello non risiede tanto nella selezione di alternative proposte, quanto nel modo in cui esse vengono presentate. Più che mille spiegazioni sarà utile un classico esempio, che per risparmiare fatica copincollo da questo sito:
È noto come “problema della malattia asiatica” ed è stato elaborato da Kahneman e Tversky nel 1981:
Immaginate che gli Stati Uniti si stiano preparando ad affrontare una malattia asiatica che, considerata l’eccezionale gravità, dovrebbe causare la morte di 600 persone. Per fronteggiare questo evento vengono proposti due programmi d’intervento alternativi. Assumete che l’esatta stima scientifica delle conseguenze dei due programmi sia la seguente:
- Se si adotta il programma A, verranno salvate 200 persone.
- Se si adotta il programma B, c’è 1/3 di probabilità che 600 persone vengano salvate e 2/3 di probabilità che non si salvi nessuno.
Quale dei due programmi favorireste?
Il 72% dei 152 soggetti utilizzati nella prova, sceglieva il programma A, manifestando una chiara preferenza per l’opzione con l’esito sicuro.
Ad un secondo campione di 155 soggetti, veniva presentato lo stesso problema, ma con una diversa formulazione dei programmi d’intervento, ossia:
- Se viene adottato il programma C, 400 persone moriranno.
- Se viene adottato il programma D, c’è 1/3 di probabilità che nessuno morirà e 2/3 di probabilità che muoiano 600 persone.
Quale dei due programmi favorireste?
In questo secondo caso il 78% del campione sceglieva il programma D, ritenendo meno accettabile la morte certa di 400, rispetto alla morte probabile di tutte le 600 persone, anche se la probabilità di tale infausto evento era molto elevata.
Qui si vede bene quanto sia importante la cornice in cui un problema viene posto, no? Gli stessi identici dati suscitano reazioni opposte solo per come vengono presentati!
Come dicevo sopra, questo è per l'appunto un meccanismo che si presta molto bene alla manipolazione delle opinioni: per esempio se si scoprisse che il 5% degli immigrati in Italia commette crimini (percentuale inventata sul momento, giusto per fare l'esempio), un politico direbbe che bisogna espellerli tutti perché si tratta di migliaia di delinquenti, mentre il suo avversario presenterebbe la questione dicendo che bisogna investire su di loro, perché il 95% è gente onesta che lavora e fa girare l'economia.
Chi ha ragione? Beh, questo non lo posso dire io, ma so che entrambi, sentiti in comizio, potrebbero citare la stessa statistica in modo convincente a supporto di tesi diametralmente opposte e i loro ascoltatori ne verrebbero influenzati in modo genuino.
Ovviamente, questo tranello si applica anche alla divulgazione pseudoscientifica. Il caso più eclatante, ahimè, riguarda le diffuse teorie complottistiche antivaccino, che mettono in risalto le poche persone che hanno reazioni (anche mortali) da vaccino, senza però dire che reazioni fatali si possono avere con qualsiasi farmaco o anche con alimenti o elementi naturali, come arachidi e punture d'ape. E, soprattutto, senza dire che le statistiche dicono chiaramente che le persone salvate dai vaccini sono molto di più.
Chi ha ragione? Beh, in questo caso ve lo posso dire eccome: ha ragione chi dice che gli antivaccinisti sono dei ciarlatani.
Proseguiamo dunque con un altro argomento interessante, ovvero le
FALSE CORRELAZIONI
In pratica, il nostro cervello cerca sempre un ordine, anche dove esso non c'è, sempre per risparmiare energie come detto prima. Per esempio, Matteo Motterlini, nel suo bellissimo Trappole mentali, trova alcune correlazioni molto interessanti che potete leggere qui (per esempio Richard Wagner ha 13 lettere nel nome, nacque nel 1813, morì il 13 febbraio, compose 13 grandi opere ecc.), ma anche senza spulciare archivi come ha fatto lui, possiamo renderci conto tutti i giorni di com'è facile mettere in ordine (o in correlazione) elementi casuali in modo del tutto arbitrario. Per esempio, un giorno mi sono accorto che i primi cinque giochi a cui ho lavorato, che non linko per pudore, sono in ordine alfabetico fra di loro senza che, ve lo assicuro, la cosa fosse minimamente voluta.
Inutile dire che anche, o forse soprattutto, questa trappola funziona molto bene nell'analisi di elementi pseudoscientifici o complottisti. Spesso casualità di questo genere vengono messe in ordine per dimostrare che c'è un messaggio nascosto da qualche parte o, peggio, per addossare colpe a chi non le ha. Per esempio, in questo articolo si parla di casi di cancro che hanno colpito varie città e di cui non sono state trovate le cause. Spesso tali paure nascono dalla segnalazione di una singola persona, a cui i casi a lui noti sembrano troppi, quindi si chiede se non ci sia qualcosa di dannoso nell'acqua o nell'aria (scie kimike!!!11!), quindi arrivano gli esperti a fare ricerche e non trovano nulla, con conseguenti classiche accuse di insabbiamento.
Ecco, il fatto è che nei casi in cui non si trova la causa, semplicemente quella causa non c'è: innanzitutto perché cancro è una parola molto generica: c'è quello ai polmoni, quello alla gola, quello al pancreas ecc (e fra l'altro ancora non si sa con certezza cosa li causi), e poi perché su numeri così piccoli (diciamo nell'ordine di grandezza delle decine di casi), la casualità può essere davvero determinante.
Certo, se andiamo ad analizzare l'aumento di casi intorno a Chernobyl dopo il 1986, allora sì, siamo legittimati a trovare una causa per l'incremento di oltre il 100% di tumori, però le radiazioni del disastro colpirono milioni di persone, quindi parliamo di grandi numeri.
E, come sempre, grandi affermazioni richiedono grandi prove.
Ci sarebbero altri argomenti da citare, ma stiamo davvero andando lunghi, quindi li pospongo a una prossima puntata, come se stessi scrivendo sulla mia sveglia invece che sul computer dell'ufficio in orario lavorativo. Vi lascio con un gioco che vi mostrerà come funzionino la vostra mente e quelle dei vostri amici, Concept di Gaëtan Beaujannot e Alain Rivollet, in cui dovrete trasmettere, per l'appunto, un concetto, tramite associazioni mentali sfruttando i disegni sulla plancia... O la telepatia??
La plancia di Concept è ricca di disegni generici che rappresentano svariati elementi. I giocatori di turno (due per volta), hanno a disposizione diversi indicatori per mostrare agli altri quale sia il concetto principale espresso dalla carta che hanno pescato ed eventualmente quelli secondari. Si fanno punti sia indovinando che facendo indovinare.
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