mercoledì 26 novembre 2014

Chi ha ucciso John Fitzgerald Kennedy?



A oltre cinquant'anni di distanza ci sono ancora dei punti oscuri riguardo al più celebre delitto del XX secolo. Sembra quasi di stare in Italia.


Misteri! Paranormale! Alieni! Complotti!
Se anche voi siete affascinati da tali argomenti e volete sapere quali di questi abbiano in realtà una spiegazione perfettamente scientifica e razionale (spoiler: praticamente tutti), allora siete nel posto giusto!



22 novembre 1963: il mondo occidentale viene sconvolto dalla notizia dell'assassinio del Presidente degli Stati Uniti d'America, John Fitzgerald Kennedy. Tutti coloro che vissero quell'evento in diretta ricordano esattamente dove erano e cosa stavano facendo nel momento in cui appresero la notizia.
26 novembre 2014: suppergiù in occasione dell'anniversario dell'omicidio esce questa puntata de La Piramide delle Bermuda ad esso dedicata. Nessuno voi ricorderà il momento in cui ha letto queste parole.
Beh, a meno che non lo stiate facendo in ufficio invece di lavorare e non veniate licenziati per questo, perlomeno.

Comunque, veniamo al sodo. Come già abbiamo detto in passato, quando muore un mito, si scatena immancabilmente una caccia alla verità e al complotto, soprattutto quando, come nella maggior parte dei casi, la causa del decesso non è rapportata alla grandezza della vittima. A volte si tratta di droghe, a volte di malattie, a volte di incidenti e a volte, come per John Lennon e Kennedy, di singoli squilibrati dal grilletto facile.
Ed è proprio in questi casi che si stenta a credere, e ad accettare, che un uomo potente, rispettato, temuto, amato dal popolo e che, en passant, si intratteneva pure con Marilyn Monroe, sia stato ucciso da un omuncolo meschino come Lee Harvey Oswald.
No, figuriamoci. Per uccidere un uomo come Kennedy ci voleva per forza un complotto orchestrato da gente di ben più alto lignaggio: servizi segreti deviati, avversari politici, Russi, Cubani, o chi più ne ha più né metta. A molti è sempre apparso inaccettabile che la realtà potesse essere così squallida come quella raccontata dalla commissione Warren, istituita subito dopo l'omicidio, secondo cui Oswald fece tutto da solo. Difatti, il filmato Zapruder è probabilmente il video più analizzato in lungo e in largo della storia.



In effetti la vicenda ha alcuni punti oscuri, soprattutto se leggiamo le conclusioni delle indagini del procuratore Jim Garrison (su cui si basa sostanzialmente il film JFK - Un caso ancora aperto, di Oliver Stone), che fa notare parecchie incongruenze riguardo alla versione ufficiale. In effetti, il lavoro della commissione lascia aperta la porta a parecchi dubbi, però almeno alcune cose ormai sembrano abbastanza chiare. Analizziamole:
  • Il percorso dell'auto non fu cambiato all'ultimo momento, deviando per Elm Street per passare sotto al deposito di libri in cui era appostato Oswald, ma era già noto da giorni, tanto che sui giornali in edicola quella fatidica mattina si poteva già leggere da dove sarebbe passata l'auto. Oswald lavorava al deposito di libri, quindi sapeva bene che il Presidente gli sarebbe passato sotto il naso.
  • L'auto procedeva lentamente e senza capote perché lo scopo del viaggio presidenziale era elettorale, quindi Kennedy stesso fu felice quando si decise di operare in questo modo, perché così la gente avrebbe potuto vedere bene il viso sorridente dell'amato JFK e di sua moglie (che non sarà stata Marilyn Monroe, però come First Lady faceva comunque una gran bella figura anche lei).
  • Dopo l'attentato, le forze dell'ordine si precipitarono subito verso il deposito di libri, visto che tutti avevano sentito tre spari provenire da quella direzione. Vicino a una finestra del sesto piano dell'edificio, infatti, furono trovati tre bossoli di fucile. Una volta radunati tutti i dipendenti del deposito, si vide che ne mancava uno solo: Lee Harvey Oswald. L'identikit venne diramato immediatamente, il che permise a un agente, J.D. Tippit, di individuare il sospetto. Davanti a parecchi testimoni, Oswald estrasse una pistola e uccise l'agente, per poi fuggire. Verrà catturato in un cinema poco dopo, senza spargimenti di sangue perché la sua pistola si incepperà. Non succede solo nei film, evidentemente.
  • Oswald si proclamò innocente, ma venne riconosciuto dai testimoni come l'omicida di Tippit e il guanto di paraffina provò che aveva sparato di recente. Dopo tre giorni di interrogatori si decise di trasferirlo in un carcere più sicuro, ma al momento di uscire, successe questo:

  • L'assassinio di Oswald non fece che rinforzare le teorie del complotto. Era ovvio che fosse stato ucciso dai servizi segreti per metterlo a tacere. Però è un po' strano che non abbiano trovato modo più raffinato che mandare uno squinternato inaffidabile come Jack Ruby a svolgere un compito tanto delicato, secondo me.
  • Qualcuno dice che Oswald fosse un pessimo tiratore, ma questo è palesemente falso perché era stato un Marine ed era addestrato a sparare. Il Maggiore Eugene Anderson, che lo ebbe sotto di sé durante il periodo militare, dichiarò che per lui sarebbe stato facile colpire Kennedy dal deposito. Oswald disertò poi per andare in Russia, il che ovviamente ha aperto un filone di ipotesi su una sua eventuale collusione con i Sovietici, che in effetti non si può escludere, ma ci torneremo alla fine.
  • Secondo molte teorie, ci furono almeno due cecchini quel giorno, uno dei quali appostato sopra una collinetta erbosa poco distante. Gli indizi importanti a sostegno di questa ipotesi sono sostanzialmente due:
    1: il rapporto della HSCA in cui si parlerebbe di un quarto sparo registrato per caso da un poliziotto in motocicletta (poi smentito alla grande, come potete leggere qui) e soprattutto
    2: il movimento della testa di Kennedy che si vede nel filmato Zapruder, riportato sopra. In pratica, a molti sembra strano che la testa del Presidente prima si pieghi in avanti e poi indietro, quindi concludono dicendo che Oswald sparò il primo colpo effettivamente dal deposito, alle spalle del corteo, e un complice sparò il secondo da una posizione frontale.
    Ebbene, questa ipotesi è stata smentita dalle prove balistiche. Fu il fisico premio Nobel Luis W Alvàrez a spiegare l'accaduto tramite l'effetto jet: in pratica l'uscita di materia cerebrale dal davanti spinge la testa all'indietro, come in un motore a reazione. La conferma è anche nelle immagini autoptiche, dove si vedono la ferita sulla nuca e il foro di uscita. Se non siete impressionabili potete vederle qui
  • I complottisti contestano anche l'ipotesi del primo proiettile che ferì Kennedy, che ufficialmente avrebbe dovuto colpire il Presidente alla schiena, uscire da davanti, trapassare schiena e torace del Governatore Connally, spaccargli il polso, infilarsi nella coscia ed uscirne sostanzialmente intatto. Oliver Stone, nel film già citato, lo definisce proiettile magico e ci costruisce sopra una parte considerevole del suo castello di accuse, però in realtà truffa, perché le posizioni dei due uomini nel film non corrispondono a quelle reali, come si vede in questa ricostruzione al computer e soprattutto, per i più interessati e pazienti, nel documentario del 2004 che ricrea le condizioni dello sparo.
  • Quindi, abbiamo visto che il secondo proiettile ha fatto tutto questo sconquasso, mentre il terzo ha fatto esplodere la testa di Kennedy dandogli il colpo di grazia, ma che fine ha fatto il primo?
    Beh, la teoria più accreditata è che abbia colpito un semaforo, che ora non c'è più ma che in vecchie foto presenta un foro, e poi sia rimbalzato via. In ogni caso mancò il bersaglio, ma i testimoni presenti quel giorno sono concordi nel dire che si sentirono tre colpi.
  • A proposito, qualcuno dice che con quel modello di fucile Oswald non avrebbe potuto sparare tre colpi in un lasso di tempo così breve, ma anche qui prove sperimentali hanno dimostrato che una persona addestrata, con già il primo colpo in canna, ce la può fare anche in meno tempo. In realtà il filmato Zapruder non ha l'audio, quindi non siamo neanche esattamente certi di quando sia partito il primo colpo, che mancò il bersaglio.
In sostanza, cosa si può concludere, da questa storia?
Beh, ormai possiamo dare per certo al 100% che fu Oswald a premere il grilletto.
Poi, analizzando le prove, non ci sono evidenze della presenza di altri cecchini. Anzi, tutto collima col fatto che fosse da solo, il che rende questa ipotesi estremamente probabile.
La grande domanda però è perché, o forse anche per chi?

In effetti ci sono parecchi interrogativi in merito, ma nessuna risposta certa. Se volete farvi venire un po' di dubbi leggete questo articolo, ma non aspettatevi che sia facile risolverli.

A sostegno dell'ipotesi della follia solitaria di Oswald ci sono le parole di suo fratello Robert, che sostanzialmente sostiene che fosse un asociale che pianificava e faceva sempre tutto da solo, deluso e arrabbiato col mondo, che uccise Kennedy perché... Beh, perché quel giorno ebbe l'occasione di farlo, visto che gli passava proprio sotto all'ufficio. 
Pur ammettendo che fosse marxista e che fosse stato in URSS, Robert non crede che nel suo periodo in terra sovietica sia stato assoldato per questo crimine, perché non avrebbe accettato di stare agli ordini di nessuno. Non sono prove, ma solo opinioni, certo, ma sono interessanti. Se volete leggere l'intervista in cui parla di queste cose, la trovate qui.

Per concludere, altri tre link che consiglio davvero caldamente:

Oh, poi magari alla fine aveva ragione Milton William Cooper, che sosteneva che Kennedy fosse stato ucciso dal suo autista, che si sarebbe voltato per sparargli, senza essere visto da nessuno, eh!

Sherlock Holmes Consulente Investigativo è un gioco collaborativo per 1-8 giocatori, composto da dieci casi da risolvere. A inizio partita, verrà letta una storia e i giocatori dovranno scegliere in totale libertà quali piste seguire e dove cercare indizi. Quando penseranno di aver trovato la soluzione, potranno andare a vedere come ha risolto il caso Sherlock Holmes e confrontare il loro punteggio col suo per vedere chi è stato il migliore!




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