mercoledì 25 febbraio 2015

Maledette maledizioni!


La casa prende fuoco? È colpa di una maledizione.
La squadra del cuore non vince? È colpa di una maledizione.
Vai male a scuola? Bel tentativo, ora fila a studiare!

Misteri! Paranormale! Alieni! Complotti!
Se anche voi siete affascinati da tali argomenti e volete sapere quali di questi abbiano in realtà una spiegazione perfettamente scientifica e razionale (spoiler: praticamente tutti), allora siete nel posto giusto!



"Maledizione!" è l'esclamazione che nessuno di voi ha pronunciato quattro e due settimane fa, quando abbiamo saltato due mercoledì.
"Maledizione!" è l'esclamazione che tutti state pronunciato adesso che siamo tornati.
Quindi, in un impeto di astuzia, dedicherò questa puntata proprio a questo argomento, così tutti penseranno che non stiate imprecando, bensì semplicemente prendendo coscienza del tema di oggi.
Ne so una più del diavolo, vero?

A dire il vero la Piramide si è già occupata della maledizione più famosa della storia, ovvero quella di Tutankhamon, di cui abbiamo parlato qui, spiegando quanto siano inconsistenti le basi su cui poggia la leggenda. Abbiamo poi dedicato una puntata anche ai film maledetti e lì, in qualche caso, ci sono davvero episodi che fanno gelare il sangue, ma tutto sommato inquadrabili in pura statistica, visto l'alto numero di pellicole girate nella storia (inoltre si parla anche delle tette in Bianca e Bernie. Tutti vogliono leggere la storia delle tette in Bianca e Bernie, no?).

Stavolta parleremo di maledizioni più classiche, iniziando dai celebri quadri di bambini che piangono, realizzati dal mysterioso pittore Bragolin.
La storia inizia nel 1985 in Inghilterra, nel paese di Rotherham, con un incendio sviluppatosi in casa dei coniugi Hall a seguito dell'acquisto, per l'appunto, di questa pregevolissima crost opera d'arte

Questo sì che dà un tono all'ambiente!

Il fatto in sé che una casa prenda fuoco, ancorché tragico, non è particolarmente misterioso: succede di continuo, nei più disparati luoghi, per i più disparati motivi, ma stavolta i giornalisti scoprirono che al pianterreno, in mezzo alla devastazione di tutto il resto era rimasto intatto proprio questo quadro. Visto ciò, il capo dei pompieri commentò che aveva già visto più volte avvenimenti simili: altri quadri di bambini piangenti si erano salvati da incendi occorsi negli ultimi tempi.
Il Sun, celebre  quotidiano famoso per il fatto di dare notizie sensate solo in terza pagina, cavalcò la notizia alla grande, lanciandosi in una campagna allarmistica di grandi dimensioni, scatenando il panico e inducendo la gente a spedire in redazione le loro copie dei quadri maledetti, con tanto di falò finale e immancabile ragazza (s)vestita da pompiere, in cui vennero bruciati tutti i quadri.
Ora, io ci scherzo sopra, ma all'epoca fu davvero un fenomeno di massa: alla redazione arrivarono più di duemilacinquecento dipinti e si parlava di vendetta da parte dei bambini raffigurati, che erano stati fatti piangere davvero per servire da modelli, o della storia di Don Bonillo, presunto monello di strada coinvolto in mille incendi in gioventù e morto tragicamente nel rogo della propria auto, ritratto dal pittore Franchot Seville e perseguitato dalla maledizione del fuoco sia da vivo che da morto.
Beh, inutile dirlo, è solo una leggenda metropolitana, e non si trovano tracce reali né del modello, né del pittore e neppure dello studioso dell'occulto George Mallory che avrebbe ricostruito questa storia.
Una leggenda metropolitana, per l'appunto, con tutti gli elementi classici al punto giusto per renderla popolare e inquietante e per scatenare l'isteria di massa, al punto da costringere i pompieri a fare una dichiarazione ufficiale in cui si spiegava la chiave del mistero.
Già, perché ovviamente il fenomeno ha una spiegazione tanto plausibile quanto banale e cioè che quel genere di stampe andava veramente a ruba, all'epoca, specialmente nella regione dello Yorkshire in cui se ne vendettero centinaia di migliaia di copie (non vi stupisca poi molto: gli inglesi sono davvero kitsch!), quindi non era raro trovarne in molte case. Il fatto poi che non bruciassero facilmente era semplicemente dovuto alla vernice con cui il legno era trattato.
Niente di misterioso, davvero.

Ma perché fu così convincente, questa diceria? Beh, se siete affezionati lettori di questo blog (a causa di qualche maledizione, senza dubbio), sicuramente conoscerete già il fenomeno dell'attenzione selettiva, di cui abbiamo già parlato tante volte e che anche in questo caso ha un ruolo importante nella vicenda.
In pratica: è molto probabile riuscire a trovare qualcosa se è comune e la state cercando espressamente! Che la presenza dei quadri fosse comune l'abbiamo già scritto sopra, quindi non c'è nulla di strano che chi sapeva della maledizione li cercasse. Sarebbe invece da capire quanti altri incendi ci siano stati in zona in case che non avevano quadri di quel genere, o meglio ancora, quante case con quadri non siano andate a fuoco. È esattamente lo stesso meccanismo che sta dietro alla macabra maledizione di Aaron Ramsey, del quale si mettono in luce i goal segnati prima della morte di qualche personaggio famoso e si ignorano bellamente gli altri (in questo caso è anche peggio perché in pratica gli si dà anche dello iettatore ed è una cosa che qui alla Piramide non tolleriamo).

C'è poi un altro tipo di maledizione molto diffusa che si basa su un altro tipo di meccanismo, ovvero la panzana pura e semplice, inventata appositamente per fare soldi o per altri motivi. Ne sono esempi la storia di un altro quadro maledetto venduto su Ebay e, soprattutto, la superbufala della casa maledetta di Amityville, che ha dato origine a libri e film di successo, basandosi solo su testimonianze farlocche, colorite, travisate o inventate da Jay Anson per scrivere il libro che originò tutto.

Resta invece ancora da chiarire come abbia fatto Babe Ruth a scagliare una maledizione davvero efficace contro i Boston Red Sox. Perché se è vero che potrebbe anch'essa essere stata inventata, visto che prima degli anni '70 non se ne trova traccia, è pur vero che comunque i Red Sox davvero non vinsero il campionato fino al 2004 e negli anni precedenti a tale vittoria, della maledizione si parlò in effetti parecchio.
Beh, in tal caso, direi che la spiegazione sta in due fattori:
  1. il primo, che è chiaramente verificabile è che nella Major League si giocano 162 partite all'anno e nei playoff si avanza vincendone almeno quattro, quindi è molto difficile che una squadra scarsa si qualifichi per una partita fortunata. Di fatto, vincere il trofeo è estremamente difficile e ci riesce solo la squadra migliore fra le trenta in lizza. E siccome di imprenditori e sponsor che lo vogliono vincere ce ne sono parecchi, mettere in piedi la squadra migliore è dannatamente arduo e costoso;
  2. il secondo, che invece non è verificabile proprio per niente, è che potrebbe aver inciso in parte anche il meccanismo della profezia che si autoavvera, che potrebbe aver condizionato e messo tensione ai giocatori nelle partite cruciali. Certo, non lo sapremo mai, ma di certo è una trappola che esiste e molto spesso funziona: per esempio a me tremano le mani quando ho in mano qualcosa di fragilissimo che non devo rompere per nessun motivo, come ben sanno tutti quelli che mi conoscono (però c'è da dire che è un'ottima scusa per far fare i lavori delicati agli altri).
Ultimo tipo di maledizione di cui parliamo è quella divertente, che si verifica giocando a Vudù di Francesco Giovo e Marco Valtriani. Questa è probabilmente l'unica di cui avere davvero paura, visto che si può verificare ogni volta che volete!

Vudù è un gioco in cui, lanciando i dadi e scegliendo quali usare, si possono lanciare maledizioni contro gli avversari. Quando essi le romperanno, smettendo o dimenticandosi di fare ciò che avete imposto loro, vi faranno guadagnare punti... Ma state attenti ad accorgervene... E soprattutto a non rompere quelle che sono state lanciate su di voi!

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