martedì 3 settembre 2013

Torino... Città magica???


In questa prima puntata de La Piramide delle Bermuda parleremo dei mysteri di Torino, evitando accuratamente di rispondere all'inquietante domanda: "Ma è vero che Marchionne è un rettiliano?"

Misteri! Paranormale! Alieni! Complotti!
Se anche voi siete affascinati da tali argomenti e volete sapere quali di questi abbiano in realtà una spiegazione perfettamente scientifica e razionale (spoiler: praticamente tutti), allora siete nel posto giusto!


Benvenuti alla prima puntata de La Piramide delle Bermuda, l'ennesima rubrica che tenta di svelare la verità su misteri, enigmi e complotti, ma visto che non è per nulla facile, spesso finisce per mandare tutto in vacca e cavarsela con battute dozzinali.
In ogni articolo, oltre a poter imparare (si spera) qualcosa di nuovo e a poter godere del pessimo umorismo dell'Autore, vi verrà consigliato un gioco da tavolo sull'argomento, in ossequio alla filosofia del sito Playtoday, da cui tutto questo ha avuto origine.  A questo proposito, non pretendo di riuscire a svelare i più grandi enigmi della storia, come per esempio “Da dove arrivano le 20.000 lire che si ritirano al via?” oppure “Quali sono esattamente i Territori del Nord Ovest?”, però spero di stimolare la vostra curiosità parlando di qualche materia che vi interessa e affascina, ma che non riuscite a capire (per esempio, a me succede con le donne).

In un impeto di piaggeria nei confronti dell’uomo che mi ha ingaggiato per far parte della squadra di Playtoday, come potrei non iniziare con 011 di Marco Valtriani?
Il gioco offre parecchi spunti, dalla mitologia nordica alla fine del mondo, ma, visto che siamo Italiani, vorrei soffermarmi sulla città di Torino in cui è ambientato.
Il capoluogo piemontese infatti, anche se non viene tradizionalmente associato all’apocalisse norrena del Ragnarok come la fantasia della coppia Valtriani/Vallerga suggerisce, è però ben noto come città esoterica per eccellenza, al punto da essere l’unica a fare parte sia del triangolo della magia bianca (Torino-Praga-Lione), sia di quello della magia nera (Torino-Londra-San Francisco), con le onde di potere benigno e maligno che si irradiano rispettivamente da Piazza Castello e da Piazza Statuto. Inoltre, sarebbe stata fondata dagli Egizi, vi ci sarebbe nascosto il sacro Graal, vi si celebrerebbero antichi rituali satanici, sarebbe periodicamente visitata dagli alieni, vi si celerebbero tre mysteriosissime grotte alchemiche e, addirittura, ci gioca la Juve.
Immagino che di tutto ciò abbiate già sentito parlare e magari qualcuno di voi ha anche letto i famosi libri di Giuditta Dembech, che raccolgono molte informazioni sulla millenaria natura esoterica della città, ma a quanto pare le cose non sono poi così evocative come sembra.

L’amara verità è che la tradizione magica di Torino è in realtà piuttosto recente, visto che deriva quasi del tutto da una serie di articoli apparsi sul defunto quotidiano Stampa Sera negli anni ‘80, scritti inizialmente per riempire un po’ di pagine nelle calde serate estive, e poi replicati e approfonditi visto il successo che stavano ottenendo.
Certo, i giornalisti avevano trovato parecchi miti e leggende, ma le città italiane sono tutte molto antiche e ricche di tradizioni e di conseguenza nessuna ne è priva (probabilmente, se ad indagare fossero stati i giornalisti di Palermo, per esempio, ora sarebbe quella la città più mysteriosa d’Italia). Riguardo ai triangoli magici, poi, mi risulta che a Praga, Lione, Londra e San Francisco non ne sappiano proprio nulla, quindi è probabile che Torino sia l’unica città presente in entrambi perché li ha inventati un Torinese, in ossequio all’antico detto secondo cui “un luogo è sempre l’unico al mondo ad avere determinate caratteristiche, se queste sono scelte a cazzo di cane da chi vuole dimostrare una tesi specifica”.
Stesso discorso  per la celebre statua della Gran Madre: hanno visto che aveva un calice in mano, quindi per forza di cose hanno dedotto che il Sacro Graal deve sicuramente trovarsi in città. Ma d’altronde è gente che asserisce che l’obelisco di Piazza Statuto sia magico perché è esattamente sul 45° parallelo, e il fatto che quest’ultimo si ostini invece a passare per Moncalieri non è altro che una trascurabile inezia.

"Per il Graal vai sempre dritto, poi stai sulla sinistra. Quando sei in Piazza Solferino chiedi"

In conclusione, Torino è una splendida città, ricca di storia, tradizione e bellissimi monumenti, ma non per questo dev’essere considerata un luogo in cui si aggirano forze arcane e misteriose. Ci sono senz’altro alcune cose uniche al mondo, come la Sindone o i reperti del Museo Egizio, ma ciò dimostra solo che i Savoia nei secoli scorsi erano una famiglia decisamente potente.
Per dire, all’epoca Sanremo l’avrebbero vinto.

o11 è un gioco di Marco Valtriani, basato su un racconto di Paolo Vallerga. In una Torino ucronica e steampunk, i giocatori devono cercare di impedire l'avvento del Ragnarok. Per fare ciò, dovranno comporre la melodia incantata, trovare il luogo dove si nasconde l'Organo della Creazione e capire quale, fra gli otto personaggi in gioco, sia il Prescelto che la deve suonare per salvare il mondo. Solo il più  veloce a completare questi compiti sarà il vincitore. Curiosità: i personaggi del gioco sono i membri della band svedese dei Therion.

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