mercoledì 28 maggio 2014

Godzilla e i suoi fratelli.


I mostri hanno sempre tormentato l'immaginario degli esseri umani. Quali di essi sono davvero esistiti? Quali sono ancora fra noi? Perché nel titolo si cita di Godzilla, se nell'articolo si parla di tutt'altro?

Misteri! Paranormale! Alieni! Complotti!
Se anche voi siete affascinati da tali argomenti e volete sapere quali di questi abbiano in realtà una spiegazione perfettamente scientifica e razionale (spoiler: praticamente tutti), allora siete nel posto giusto!


Domenica scorsa, i miei amici della ludoteca mi hanno convinto ad andare a vedere Godzilla al cinema. Credo che non li odierò mai abbastanza, per questo, però almeno adesso Pacific Rim mi sembra finalmente un bel film.
Già, perché Godzilla è prima di tutto un personaggio cinematografico, creato e cresciuto interamente all'interno di metri e metri di pellicola, come spiegato qui. È poi stato protagonista anche di racconti, fumetti e altri media, fra cui il gioco King of Tokyo di Richard Garfield, che quando non è impegnato a inventare carte che facciano spendere migliaia di euro a gente come noi  voi, si diletta anche di mostroni giganti che distruggono capitali del Giappone.
Comunque, nessuna persona sana di mente ha mai pensato che possa esistere davvero (anche se a quanto pare, le autorità di New York sono comunque preparate a fronteggiarlo, come spiegato in questo link, che a sua volta contiene questo).
Nella storia dell'umanità, però ci sono e ci sono stati molti altri mostri veri, di cui andiamo a vedere qualche esempio.

Iniziamo dunque dal temibile GRIFONE!


Questo essere fichissimo, a metà fra un leone e un'aquila e per questo soprannominato (da me in questo momento), il Fonzie della mitologia, appare nell'iconografia antica già seimila anni fa, ma paradossalmente non è quasi mai protagonista di un mito a lui espressamente dedicato. Ciò ha fatto pensare agli studiosi, che la tradizione di questo animale non avesse origini greche e sono quindi partiti dall'unica vicenda a cui si trova spesso legato, cioè la difesa dell'oro.
A questo proposito, Erodoto parla di un poema perduto di Aristea di Proconneso, poeta forse davvero esistito che avrebbe raccolto queste tradizioni presso gli Issedoni, e anche Plinio il Vecchio accomuna queste creature alla difesa del biondo metallo che tanto spesso troviamo sotto forma di risorsa in tanti giochi gestionali. Ebbene, ora viene la parte interessante, perché le zone in cui vivevano gli Issedoni, famose per i loro giacimenti auriferi, sono le stesse (deserto del Gobi, Mongolia, quella roba lì), in cui nel 1920 l'archeologo Roy Chapman Andrews ritrovò parecchi fossili di Protoceratops, come questi:


 Aggiungiamoci inoltre che fino alla pubblicazione di Pseudodoxia Epidemica di Thomas Browne nel  1646, i grifoni erano descritti "solo" come quadrupedi grandi e grossi, spesso e volentieri senza ali.
I conti sembrerebbero tornare, dunque.
Se volete approfondire l'argomento, segnalo questo link, dove la storia è trattata con qualche dettaglio in più.

Proseguiamo con un altro classico mostro, che però non fa paura a Nessuno (ahahah, bella questa): il CICLOPE!


Ah, no, forse questo è quello sbagliato, ed è pure decisamente fastidioso, quindi parliamo dell'altra sua versione più classica e di un'ipotesi che trovo molto affascinante. Secondo il paleontologo svizzero Othenio Abel, infatti, anche l'origine di queste creature sarebbe simile  a quella dei grifoni, cioè archeologica. Nella fattispecie, trarrebbe origine dai resti di un animale che sicuramente conoscete bene, ma di cui probabilmente non avete mai visto il teschio, ovvero questo:


Sì, esiste davvero ed è anche molto conosciuto, visto che si tratta di un "banale" elefante. Quello che sembra un occhio è in realtà la cavità nasale posta in corrispondenza della proboscide, mentre le vere orbite sono ai lati. A sostegno della tesi di Abel ci sono alcuni ritrovamenti siciliani, come quelli presso la Grotta di San Teodoro, in Sicilia. Qui in effetti gli elementi ci sono tutti: crani (apparentemente) con un occhio solo, di taglia decisamente superiore a quella umana (nella fattispecie, si tratta di elefante nano, ma è sempre parecchio più grande del nostro), rinvenuti in caverne insieme a resti umani. Non stupisce quindi che la leggenda parli di giganti antropofagi e cavernicoli, no? Se poi ci aggiungiamo che gli esperti collocano in Sicilia la grotta di Polifemo descritta nell'Odissea, abbiamo chiuso il cerchio.
Concludiamo dicendo due parole anche su un grande protagonista di molti giochi (generalmente associato al Dungeon): il DRAGO!


Anche in questo caso, la spiegazione dei miti è di natura archeologica. L'origine delle leggende è infatti probabilmente legata al ritrovamento di ossa di animali preistorici o di balene, come nel caso della costola conservata nella chiesa dedicata al celebre accalappiadraghi San Giorgio, ad Almenno San Salvatore.


Secondo questo articolo, reperti come questi sono all'origine delle credenze riguardo a questi esseri e, forse, hanno anche contribuito anche alla creazione del Biscione, simbolo di Milano. Di certo, si tratta di leggende molto diffuse in Lombardia, se pensiamo che il paese di Calvenzano aveva delle mura alte tre metri e lunghe quindici chilometri per proteggere gli abitanti dalle sortite del mostro lacustre che si credeva vivesse in quella zona.
Sull'argomento, segnalo anche un divertente articolo di Sergio Della Sala, che sostiene che le ossa trovate non possano essere di balena, perché di norma sono i vincitori a tenere i resti degli sconfitti come trofei e fra uomo e drago hanno quasi sempre vinto gli uomini, mentre fra uomo e balena hanno sempre vinto i cetacei:


Inutile dire che tale articolo è ironico dalla prima all'ultima parola.
E con questo direi che siamo giunti alla fine di questa puntata. Non abbiamo parlato di mostri che vivono in laghi scozzesi, come avrete notato, ma prima o poi magari lo faremo!

King of Tokyo è un gioco di gestione dadi, in cui ogni giocatore controlla un mostro. Al proprio turno, ognuno lancia i sei dadi speciali, decidendo quali tenere e quali rilanciare (fino a un massimo di due volte). I risultati finali possono far guadagnare punti al proprio mostro, oppure farlo entrare a Tokyo. Da quel momento in poi, chi in città potrà tirare dei sonori sganassoni a chi è fuori e viceversa. Stare in città fa guadagnare punti, ma non permette di recuperare punti vita. Essendo un gioco di Richard Garfield, il tutto è ovviamente condito da carte con poteri speciali che possono essere combinati fra di loro. Vince chi arriva per primo a venti punti o chi elimina tutti gli altri.

Nessun commento:

Posta un commento